Piccoli Brividi: i libri (e la serie TV) basati sui libri di R.L. Stine che hanno segnato come poco altro la generazione degli anni ’90.
Nel giorno di Halloween, andiamo a scoprire Piccoli Brividi, la serie cult a cavallo tra ’90 e ’00, tra serie TV e libri, fino agli ultimi lungometraggi.
Storia e origini
Scritti dall’autore americano R.L. Stine, a partire dal 1992, questa serie di libri per ragazzi a tema horror ha riscosso un successo planetario, venendo tradotta in oltre 32 lingue. Piccoli Brividi (titolo originale: Goosebumps) , inoltre, è la serie di libri per ragazzi più venduta di tutti i tempi, con oltre 500 milioni di copie vendute (attestate del Guinness dei Primati).
I Volumi di “Piccoli Brividi”
Se oggi molti degli episodi della serie li trovate sui banchi dei mercati dell’usato ad 1 €, tra la fine degli anni ’90 e l’inizio dei 2000, ogni libreria, cartoleria ed edicola era ricolma dei libri della serie, con le inconfondibili copertine colorate e le immagini terrificanti. Riprendendo alcuni classici horror, dalle mummie ai lupi mannari fino ai pupazzi viventi o scenari distopici del futuro, i brividi dei giovani lettori non erano così piccoli…
Serie TV e film
Nell’immaginario dei piccoli italiani degli anni ’90, però, Piccoli Brividi è anche una serie TV, trasmessa sui canali Mediaset verso la fine del decennio e poi riproposta in molteplici repliche sulle TV private di tutto lo stivale. Ogni ragazzino di quegli anni ha in mente una puntata particolare, dalla più creepy alla più divertente, sempre con una regola: vedere le puntate solo di pomeriggio e mai (dico MAI) di sera quando si era soli. Nel 2015, la serie è approdata sul grande schermo con 2 pellicole, con protagonista l’attore Jack Black. Simbolo che, alla fine, la nostalgia fa sempre vendere.
Il declino di “Piccoli Brividi”
Dopo circa un decennio di dominio nel mercato della letteratura per ragazzi, questa serie è andata ad esaurirsi. Difatti, la serie principale del franchise è rimasta ferma dal 2000 al 2012. Stine si è concentrato su altre serie, sempre dallo stesso titolo, ma con stili differenti; dal fumetto fino ad un rinnovamento grafico e dei contenuti degli stessi episodi. Ancora oggi, ogni anno, vengono pubblicate numero produzioni con il titolo “Piccoli Brividi” sulla copertina, ma senza la visibilità dei primi anni.
Evidentemente, i ragazzi di oggi sono più difficili da spaventare rispetto ai “creduloni” degli anni ’90.
Nel link qui sotto vi lasciamo una chicca: la sigla italiana di “Piccoli Brividi”. Inutile dire che trasuda anni ’90 da tutti i pori!
https://www.youtube.com/watch?v=5nEtY8jls9I
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