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Foto: Adriana Tedeschi

Pinguini Tattici Nucleari a San Siro

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Ecco quello che i PTN hanno raccontato prima del concerto e poi il racconto (senza spoiler) dello strepitoso live allo Stadio di San Siro ieri sera. E stasera si replica.

Per cominciare, i Pinguini Tattici Nucleari ci ricordano che loro suonano “Generi diversi e di conseguenza abbiamo tipologie diverse di pubblico. Siamo trasversali. Non ci paragoniamo, chiaramente, ai Coldplay che hanno suonato qui da poco, ma anche loro hanno una scaletta varia. Noi veniamo per la maggior parte dal metal, dell’elettronica più forte, dal punk, e negli anni abbiamo fatto canzoni di generi diversi, e ci piace proporre cose differenti tra loro. Abbiamo lavorato tanto sulla scaletta del live e sulle tante soluzioni sceniche”. Per esempio, con pochi spoiler, i PTN hanno inserito “Un dj set con un medley dei nostri successi rimasti fuori dalla scaletta” e quindi condensati nella seconda parte dello show. “È uno spettacolo fatto di sorprese continue per il pubblico, che per questo scorre veloce. Abbiamo sempre cercato di far capire che abbiamo tante anime, non abbiamo voglia di essere catalogati in una cosa unica”.

  • Pingiuni Tattici Nucleari

Pinguini Tattici Nucleari: il concerto

I PTN sono una band, una band normale: la normalità è il loro vessillo, “Se possiamo definirlo così. E siamo anche una band in cui ognuno di noi porta un suo equilibrio sul palco:tutti devono partcipare, altrimenti che band saremmo? In sei, potendo creare scenicamente soluzioni diverse, possiamo capire quando fare qualcosa e quando non farlo. Il modello band con frontman è destinato a finire, lo dico senza polemica: ci sembra che ad equilibrarci si sviluppi più empatia”, spiega Riccardo Zanotti. “C’è equilibrio – appunto – se partecipiamo tutti. Questo dà un tocco di normalità, è come se noi fossimo una piccola fabbrichetta della Valseriana. C’è un momento in cui cantiamo attorno a un tavolo durante il concerto e lì diamo un’idea di intimità”. Sì, ed è un momento molto apprezzato dal pubblico. Che, in realtà, non si è risparmiato dalle prime note esibendosi in cori degni di una finale di Champions League.

E ancora, i Pinguini Tattici Nucleari precisano questa idea del fare un grande spettacolo, uno spettacolo per gli stadi, ma dare anche al contempo “L’idea di suonare in un localino, con un tira è molla tra i momenti del concerto: è quello che vogliamo. Nella nostra gavetta abbiamo cercato di attirare l’attenzione di chi non era lì, davanti a un palco, per noi: dovevamo catturare quel pubblico. Poi che a questi concerti venga chi vuole sentire quelle tre canzoni va bene, ma noi vogliamo comunque dargli un grande spettacolo per tutta la durata del live”.

Ok, chiarissimo: ma questo concerto, quello di ieri sera e quello di stasera, è allo stadio. San Siro, e poi arrivano altri stadi. Insomma, da far tremare i polsi: “La decisione di fare San Siro ha generato strizza. C’era l’idea di una data qui e sono onesto”, racconta Riccardo, “Non c’era l’ipotesi di fare altro se non dopo aver valutato i dati: se fossero stati favorevoli forse avremmo ipotizzato una seconda data. Dopo 12 ore con i biglietti esauriti abbiamo aggiunto altre 4 date e poi via via è finita così, con un tour intero negli stadi. La paura era a livelli altissimi. Abbiamo il nostro pubblico ma ci sono anche gli hater, avevamo paura ci dicessero che qui suonano i grandi, cosa vuoi fare tu. Non è andata troppo così, però noi ci sentiamo nani sulle spalle dei giganti. Con umiltà promettiamo un concerto con sorprese, senza ospiti ma che scorre via bene”. Questo hanno detto in conferenza stampa.

Pinguini Tattici Nucleari: sullo show di San Siro

E così è stato. Quello dei Pinguini Tattici Nucleari è un concerto con l’intensità e il feeling del club ma con la grandiosità dei grandi spazi e la vitalità di uno show a tutti i livelli. Loro, trasinantissimi anche nel set acustico. Il pubblico, dispostissimo a farsi trascinare e a urlare di gioia davanti ai giochi di luci e fiamme. “La scaletta del live è un percorso circolare”, spiegano i ragazzi. “Si inizia con “Zen” perché è un sunto dell’ultimo disco, cioè esprime quella ricerca di un equilibrio fra giusto e sbagliato, tra vero e falso e così via che abbiamo messo nell’album. “Fuori dall’hype” chiude il concerto ma è fuori dalla scaletta. Sarebbe servita a noi per salutare ma poi a Venezia il pubblico l’ha cantata e noi abbiamo seguito le voci. È un modo tra l’altro per dire che è finito tutto, i fuochi d’artificio sono terminati, siamo davvero fuori dall’hype”. La mia impressione, invece, è che l’hype quello sano, quello bello, riguardo i Pinguini Tattici Nucleari sia appena iniziato.

Pinguini Tattici Nucleari: le prossime date del tour

12.07.2023 – MILANO STADIO SAN SIRO – SOLD OUT
15.07.2023 – FIRENZE STADIO ARTEMIO FRANCHI – SOLD OUT
19.07.2023 – TORINO STADIO OLIMPICO – SOLD OUT
23.07.2023 – ROMA STADIO OLIMPICO – SOLD OUT
24.07.2023 – ROMA STADIO OLIMPICO
27.07.2023 – BARI STADIO SAN NICOLA
30.07.2023 – MESSINA STADIO SAN FILIPPO
13.08.2023 – OLBIA RED VALLEY FESTIVAL 
09.09.2023 – RCF ARENA – REGGIO EMILIA (Campovolo) 

Articolo di Francesca Binfarè

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